Abbiamo parlato del saccarimetro in ogni campo possibile ma operativamente cosa si deve fare per misurare la concentrazione di zucchero in una soluzione?
In Figura è riportato lo schema di un saccarimetro ma ora vediamo come procedere nell'utilizzo:
1) porre in corrispondenza del prisma polarizzatore una sorgente luminosa e inizialmente avremo il tubo portacampioni vuoto
2) ruotare il prisma analizzatore in modo che il raggio di luce che è stato polarizzato dal prisma polarizzatore venga completamente bloccato e quindi il campo visivo risulti oscurato e gli assi del prisma polarizzatore e del prisma analizzatore saranno quindi perpendicolari tra di loro
3) nel tubo portacampioni inserire il campione che si vuole esaminare:
- se la sostanza risulterà otticamente inattiva non succederà nulla e il campo visivo risulterà oscurato
- se la sostanza risulterà otticamente attiva, essa farà ruotare il piano di polarizzazione e un po' di luce passerà attraverso l'analizzatore fino all'osservatore
5) L'angolo di cui l'analizzatore deve essere ruotato, α, detto rotazione osservata, è uguale al numero di gradi di cui la sostanza otticamente attiva ha fatto ruotare il piano della luce polarizzata.
Se l'analizzatore deve essere ruotato a destra (in senso orario), la sostanza otticamente attiva è detta destrogira (+), se invece l'analizzatore deve essere ruotato a sinistra (in senso antiorario), la sostanza è levogira (-).
[a]Tλ = α/ld
Per le sostanze otticamente attive in soluzione, secondo la legge di Biot, l'angolo di rotazione α del piano di polarizzazione è proporzionale alla concentrazione c della sostanza attiva disciolta e alla lunghezza l del percorso della luce all'interno della soluzione, cioè:
[a]Tλ = α/lc
Generalmente le misure si effettuano a 20°C usando la riga gialla del sodio (λ=589 nm).
Attraverso queste due formule possiamo trovare la concentrazione della soluzione in esame.
Il video qui sotto mostra come utilizzare il saccarimetro:
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